Cosa è A.L.I.Ce. Italia Onlus
A.L.I.C.E è l’acronimo di Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale,
ed è una Federazione di Associazioni Regionali a cui aderiscono 19 regioni italiane. E’ un’associazione di volontariato libera e non lucrativa, l’unica in Italia, formata da persone colpite da ictus, familiari, medici, personale addetto all’assistenza , riabilitazione e volontari. L’attività degli aderenti è basata sul volontariato e i finanziamenti derivano prevalentemente dai contributi dei soci e degli enti pubblici.
La storia di A.L.I.Ce. Onlus
ALICE Onlus nasce ad Aosta nel 1997 su iniziativa del dr. Giuseppe D’Alessandro; grazie al suo impegno costante, nell’arco di pochi anni sono state fondate Associazioni A.L.I.Ce. capillarmente su tutto il territorio nazionale; nel 2004 viene fondata la Federazione A.L.I.Ce. ITALIA Onlus, presieduta da Giuseppe D’Alessandro fino al 2007.
A.L.I.Ce. Italia Onlus oggi
Come detto, A.L.I.Ce. è una Federazione di Associazioni Regionali, ciascuna rappresentativa di numerosissime realtà A.L.I.Ce. territoriali. Le Associazioni A.L.I.Ce. regionali, pur autonome ed indipendenti nelle loro attività, collaborano al raggiungimento di comuni obiettivi a livello nazionale. Oltre all'acronimo e al logo, tutte hanno in comune lo stesso scopo.
Le associazioni regionali sono formate da persone affette da ICTUS cerebrale e loro familiari, neurologi e medici esperti nella diagnosi e trattamento dell'ictus, medici di famiglia, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione, personale socio-sanitario e volontari. Sono associazioni non lucrative, democratiche, apolitiche, con personalità giuridica e non, iscritte nei registri regionali delle associazioni di volontariato.
Lo scopo comune a tutte le Associazioni Regionali è di migliorare la qualità della vita delle persone colpite da ICTUS cerebrale, dei loro familiari e delle persone a rischio.
Pertanto, A.L.I.Ce. ITALIA Onlus si propone di:
- diffondere l’informazione sulla curabilità della malattia,specialmente perché questa coinvolge giovani, adulti e bambini, donne in età fertile, oltre agli anziani per i quali i margini di recupero sono più ampi di quanto non si creda.
- creare un collegamento tra pazienti, familiari, neurologi, medici di base, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione e personale sanitario coinvolto dalla malattia al fine di facilitare al massimo il recupero funzionale, limitare le complicanze e consentire un rapido inserimento della persona colpita da ICTUS cerebrale nell'ambiente familiare, sociale e lavorativo nei casi potenziali.
- facilitare la informazione per un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi come delle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza.
- sollecitare gli addetti alla programmazione sanitaria affinché provvedano ad istituire centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da ictus e ad attuare progetti concreti di screening (ad esempio a Roma ce ne sono 4, peraltro ancora non riconosciute dall’autorità sanitaria regionale).
- tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza dignitosi, uniformi ed omogenei.
Perché aderire e promuovere A.L.I.Ce. ITALIA Onlus
Perché l’attuale sistema socio-sanitario stenta sia a recepire i reali bisogni dei pazienti sia ad introdurre nella pratica quotidiana i risultati della ricerca clinica; ricerca su cui sono stati fatti enormi investimenti (in termini di intelligenza, denaro e fatica) degli ultimi 20 anni. Tali investimenti hanno dato risultati certi sia in termini di efficacia delle terapie sia delle modalità organizzative, eppure nessuno ne parla.